lunedì 4 gennaio 2010

per autore.

Mettere a posto.
che brutto senso hanno queste parole, messe tutte insieme in una frase...
suona male, fa brutto, torna la vivissima ansia che mi avvolgeva da bambina, quando tutti gli accessori di barbie erano sparsi per il salotto e qualche grande veniva a richiedermi l'ordine precedente l'inizio del mio gioco...
Certo, quando poi sei adolescente, queste parole sono un incubo perchè non toccano più una sfera materialrisolvibile quanto la serie infinita di casini emotivosentimentalrelazionale di cui ti sei circondato...e il voler mettere a posto non implica per logica connessione causa-effetto, che la cosa x, al posto ci stia o voglia starci...
Oggi, con il valido aiuto del mio amato genitore femmina madre, ho dato un ordine diverso alla stanza di mia esclusiva proprietà. (per correttezza mi trovo costretta a dire che il mio ruolo, in tale opera, è più che altro stato decisionale/creativo, il sudore l'ha gocciolato quella santa donna che per disgrazia sua, quel pomeriggio di qualche novembre fa, non andò al cinema...)
Fatto il lavoro grosso, adesso mettere a posto è pure divertente...
Guardo la libreria e penso "per titolo, genere o autore?"
e poi rispuntano cose che nemmeno sapevo più di avere, foto antiche e ricordi di una parte di vita che fa pure strano dire che sia stata proprio io ad averla vissuta...
Conclusioni dell'oggi?
ho una mensola bellissima.
una scrivania immensa.
una libreria da svuotare.
una libreria che ho svuotato e pure ririempito male perchè mi sono accorta che certe cose non sapevo dove metterle.
un letto con un centinaio di kili di cose sopra.
una famiglia fantastica.
due gatti strani e la scatola con james dean.

potrei pure chiedere di più ma per stasera chiudo con

" a posto così, grazie! "

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