martedì 11 gennaio 2011

Dubito ergo Sum

"Solo gli imbecilli non hanno dubbi."
"Ne sei sicuro?"
"Non ho alcun dubbio"
cito mia mamma che cita De Crescenzo. Sempre.



Chi non ha mai googlato una domanda esistenziale?
Oggi pensavo alla mia incrollabile fiducia amorosa.
Che mi fa sentire tanto ingenua quanto forte.
Ma non è il discorso portatore di valori a saldo che ho in mente.
Penso piuttosto a quanto sia semplice sembrare bravi di fronte alle altrui debolezze.
E a quanto siano rare le persone che si possano guardare in faccia senza vergogna o disprezzo. Per eccesso.
Ma non era nemmeno questo.
O meglio, c'entrano, forse, entrambe le cose.
Googlando circa l'amore e soprattutto su come si faccia a comprendere se si ami o meno, sono finita in un forum dal floreale tema, con utenza femminile del 99.9 periodico % .
Uno di quelli dove si possano trovare i pipponi dattiloscritti più lunghi et infruttuosi del web intero.
Insomma lì.
E sotto questo interrogativo, la risposta più gettonata era la seguente:

Dal momento in cui sorgono i dubbi, non sei più innamorato.

mh.
Accantonando per un attimo le mia religione Disneyana e Austeniana, non riesco comunque a non pensare che questa sia una cazzata.
Credo che questa parola, dubbio, nel fragile animo collettivo, sia spaventosa, mostruosa, sintomo di angoscia più efficace della scadenza incombente delle bollette.

-Devo pagare 8267.30 € di utenze perché non sapevo che mia sorella fosse in giappone mentre la chiamavo per dirle che ho dei dubbi.

-Oh mio Dio! ma com'è potuto succedere! Hai dei dubbi???Povera cara, ti compatisco.

Il dubbio è diventato il segno più palese dell'impurità di un pensiero o di un sentimento.
Ecco, per me che credo nell'amore come una dodicenne e che sono stata cresciuta con l'abitudine a tenere il cervello acceso, abitudine dalla quale, talvolta, prendo le distanze,
ho sempre visto il Dubbio come un mezzo, come un punto fondamentale per l'evoluzione mentale.
Il punto interrogativo è stato il primo simbolo che abbia messo in bocca al primo personaggio da me creato.
Farsi domande non è sintomo solo di debolezza o mancata convinzione.
Da una domanda può nascere la riconferma con la stessa probabilità con cui si possa scegliere di cambiare direzione.
Il dubbio è manifestazione del ruolo attivo nella propria vita.
E dubitare di noi stessi, come scriveva Ojetti,e non solo, è il primo segno d'intelligenza.
L'amore che si prova pe un essere vivente, un altro da noi, non credo sarebbe vero se scevro dalla presenza del suddetto dubbio.
Davvero, a volte, siamo così spaventati dal nostro dubitare che rischiamo di perdere o perdiamo ciò che ci sta a cuore.
Il dubbio dovrebbe spronare all'indagine, non affievolire il coraggio.
E per tornare a noi, vorrei dire a tutti questi che pronunciano incisi colmi di falsa saggezza, che vincono facile, giocano comodo, che sono bravi tutti a girare il dito nella piaga e che è di gran lunga più semplice gettare la spugna all'alba del dubbio piuttosto che guardarci dentro e arrivarne al tramonto dopo un po' di vita.
Ecco. Io credo che, per quanto si possa soffrire, per quanto sia profondo un patimento, l'amore valga sempre la pena e valga sempre e per sempre la pena crederci.
Questo è ciò che, anche i classici Disney mi hanno detto, perché in quelle storie non c'è solo lo scintillio dei primi passi di una coppia, c'è un valore vero.
Musica di sottofondo.
La folla, dopo un attimo di silenzio, applaude sconvolta.

A forza di tutto questo rimuginare, una leggera emicrania ha attanagliato la mia nonpiccola testa...

C'est mieux que je vais dormir.
Bonne Nuit.



però, il vero interrogativo che non mi fa chiudere occhio è:

se fossi ancora bionda, al posto delle tempie, a dolermi sarebbero le tette?

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