lunedì 1 marzo 2010

"If you believe in love at first sight, you never stop looking"

Il cane teneva stretto tra i denti un brandello di carne.
Un brandello costatogli strenua fatica.
Lontano dagl'altri affamati animali, il cane andò verso il fiume cercando riposo.
Giunto alla sponda, sul punto di accucciarsi notò qualcosa che attirò la sua attenzione.
Un altro cane, stava sotto di lui e teneva tra i denti, stretto, un altro brandello di carne.
Un attimo. Una mossa. Il brandello scivolò via seguendo la corrente.

A questo ho pensato negl'ultimi giorni.
Alla morale di questa storia...e c'è qualcosa che, di fatto, non torna.
"chi troppo vuole nulla stringe" dicono.
Ma chi decide cosa sia "troppo"?
Cos'è il troppo rispetto alla domanda infinita del cuore dell'uomo?
Forse non si è pienamente consapevoli del valore delle nostre prioprietà finchè esse non ci vengano strappate via o vengano, improvvisamente, a mancare...?
Sono veramente vere queste parole?
Non si mette in gioco niente se non si è sicuri di ottenere di più, di meglio...?
Non si rischia...?
Sono giunta alla conclusione che il cane in questione sia un po' farlocco ma che le sue esigenze siano state quanto di più umanamente giusto si possa ritenere.
Però non ho ancora colto il senso del mio vivere...
Meglio votarsi al mantenimento della bistecca? magari in freezer?

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