venerdì 5 marzo 2010

e poi

Lo stile di vita da drogata di psicofarmaci non fa per me.
Mi fa sentire un po' troppo in contatto col mio lato sociopatico. Meglio evitare quel lato...
Quindi perchè inventarsi stronzate letterarie.
Come tutti, come tutte, sono qui ad ascoltare canzoni melodiche, un po' rock, dal dubbio gusto, e, come di copione, la cioccolata è accanto a me ed ogni cucchiaino, che è sempre l'ultimo, accompagna un ricordo diverso, che fa male in un punto diverso, ed ogni cucchiaino, si rivela essere, non mai l'ultimo.
Perchè è facile, facilissimo, ritirar fuori solo le cose belle, una parte di me proietta in continuazione, passati attimi strappalacrime. Ma il presente qual'è?
Un bacio sulla guancia, le mie cose nel corridoio dell'ingresso.
Un viso vuoto. Parole stonate.
Nessuna scusa pronunciata. Nessuno a combattere per quell'amore.
Solo due paia d'occhi a guardarlo morire, agonizzante tra le implorazioni e l'espressione terrorizzata e consapevole del fatto che, questa volta, nessuno lo aiuterà a tornare in vita.
Povero Amore. E' stato così buono con me...
Certo, non sempre, ma spesso...
Sarebbe stato bello un finale diverso. Ma non siamo al cinema e a volte non funziona come tra i sognanti portagonisti Disney...
Però sopravvivono tutti. Non mi aspetta certo la fine di Ann Boleyn. Posso stare tranquilla.
Andrà tutto bene. E questa patina che avvolge il mio cuoricino lacrimoso, si scioglierà, come ha sempre fatto.
L'ego un po' smaccato. Il costante pensiero " per me, per me che sono io, davvero non potevi far altro che questo...?"
ed il suo contrario " per te, te che sei proprio te, davvero non potevo far altro che questo..?"
La mia risposta la conosco, ma questa volta volevo un passo verso di me.
Un passo che non è stato fatto.
e mi rendo conto che, svuotando tutto il contenuto degl'sms, il mio cellulare rosa, pesa almeno 21 grammi meno...
buffo...
basta.
sfogherò le mie tristezze nell'unica cosa che mi va di fare, l'hobby da sabato pomeriggio.



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