martedì 5 febbraio 2013

La frase più triste al mondo

, una volta mi disse:
"balli che potresti fare la cubista"
è una frase orribile, ma anche un complimento.
Voglio una foto insieme perché ho deciso che gli amici vanno celebrati con una goccia eterna nell'oceano in jpeg.
Che ragazzina sciocca.
Noi non siamo amici.
Quante sbronze? Nemmeno io me lo ricordo.

Educazione, Simulazione, Azione, Verità, Sorpresa, Finzione.

No, se mi drogassi avrei delle speranze, potrei smettere.
Prego signori, prendete posto, lo spettacolo inizia, spero che abbiate preso da bere perché non c'è intervallo e i popcorn sono salati.

Tienimi la mano. Più a lungo che puoi.
Stringi. Più forte.

Non puoi fare sempre la cosa giusta.
Se sei così perfetto sempre, io poi impazzisco.
Devi odiarmi di più.
È più sano.
No. Non è vero.

Lo sai che se incontri qualcuno che prende il caffè come te, poi devi sposarlo?
Vale anche per i biscotti.
Ma solo se ti lascia l'ultimo anche se dici che sei a dieta.
Me l'ha detto un'amica.
Dice che funziona.

Sai, questa mia amica fa un sacco di casino coi sentimenti.
In realtà non così tanto, ma fa un po' fatica a spiegarli e dice che secondo lei bisogna conoscere bene i propri ma non bisogna spiegarli, bisogna aspettare qualcuno che li capisca.
Saggia questa mia amica...
Stupida anche.
Tutti hanno "un'amica"...

Sì vabbè, la mia è una causa persa.

Ce l'abbiamo una foto insieme? No da quella mi sono staggata, ero un cesso.

Troppo veloce. Troppo bello. Troppo intenso. Troppo denso. Troppo tutto.


non respiro.



Mi guardi così.  come se capissi tutte le mie paranoie.
Mi lasci soffiare come i gatti arrabbiati finché non faccio le fusa.
Ti odio.
Mi leggi come un libro scritto grande. Quelli con tante figure.
Io sono complicata.
C'ho messo una vita a diventare interessante intricata.
Non è che arrivi e rendi tutto semplice così, perché sei tu.
Ecco.
Io sono disastrata.
Distratta.
Occupata.

Mi piace giocare con le parole.
Mi piace giocare a gavettoni.
Mi piace il suono di una voce familiare.
Mi piace il profumo dei fiori di cotone.

Suona per me. Solo quella canzone.

Andiamo in campagna, a casa mia, coi jeans e le scarpe da ginnastica.
È qui che ho fumato la mia prima sigaretta.
Tu chiamale cazzate.
Emozioni.

Da laggiù si vede il tramonto che amo di più.
Non è più bello di altri ma è quello che dentro di me vuol dire che la vita è proprio bella.

Ti ho sempre amato.
No non vuol dire questo.
Vuol dire da prima.
Da dopo sono bravi tutti.

In italiano è tutto più normale.
Ma lascia lo stesso il cratere immenso e il vuoto sconfinato intorno.

Quando inizi un discorso come questo con una frase che fa :

Qualcuno che conoscevo.









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