martedì 3 aprile 2012

Crash

"Eccolo qui, mi dica, si può riparare?"

"E' un bel disastro... vediamo cosa posso fare.
Un po' di colla qui...
E qui...
Anche qui...
Questo pezzo sopra...
Questo più a sinistra...
Ci siamo quasi...
Ok... ora mi servono le pinzette che sono rimasti i pezzetti piccoli.
Ecco... sì... ancora uno...
Trattenga il respiro...


Fatto.
Come nuovo.
Più o meno."


"Ecco. Adesso, per cortesia, me lo cambi...
Perché è vero, non lo volevo bello, lo volevo incredibile.
Migliore tra il miglior cristallo Swarovski, di Boemia.
Più sensibile del vetro soffiato.
Più Trasparente.
Stupefacente come la più raffinata composizione di Murano.
Il top di gamma.
E l'ho avuto.

E' così.
E' perfettamente ciò che chiesi.
Ma è troppo.
Troppo fragile.
Mi aiuti, me ne dia uno che non si rompa.
Può farlo?"

"Ne ho uno che feci con uno stampo rifacendomi proprio al suo modello.
Sembra lo stesso.
Sembra però.
Perché, in fondo, è di plastica."

"Lei cosa ne pensa?
Mi starà giudicando una persona orribile..."

"No, io non penso niente, le dico solo le cose come stanno:
il prezzo per un cuore che non si infranga è un cuore di plastica."



3 commenti:

  1. Il cuore di plastica col tempo si indurisce sempre più. Fino a far desiderare (e rivalutare) qualche crepa su quello vecchio in cristallo.
    Bisogna sperare di ricordarsi dove lo si è lasciato, però..

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  2. E' vero, G.
    Lo so anch' io.

    Molo bella questa cosa che hai scritto.

    C ya. :)

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  3. complimenti ;)....bella davvero..
    è tutto vero...se nn vuoi soffrire meglio il cuore di plastica, ma a quale prezzo?

    naa non fa per me..

    meglio godersi ogni attimo che fingere di averli vissuti al meglio ;)

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