lunedì 20 dicembre 2010

17/09/2008

Lo scrissi che avevo diciassette anni.
Non lo posto perché sia un capolavoro di cui sia solita vantarmi.
Lo posto perchè rileggendo i miei antichi elaborati, provo spesso, profondo imbarazzo. Dato dalla distanza abissale tra la me scrivente e la me leggente
Ecco, rileggendo questo, mi rendo conto che una parte di me non sia affatto cambiata.


se non te lo avessi già detto una volta giuro che adesso verrei da te e ti chiederei di guardare quello che hai, dopo ti fisserei negli occhi nascondendo la mia paura folle
e ti offrirei tutte le sicurezze che non ti ho mai voluto dare per timore che tu mi ferissi…Dio come vorrei che tu leggessi con l’anima,
che capissi che è proprio a te che sono dirette le mie parole…
in realtà il mio cuore punta più in alto, vorrei che mi volessi come io voglio te e
se non l’avesse detto quel coglione di Moccia, ti direi sempre e scriverei ovunque che ho voglia di te e di te solo!
cosa non darei per averti qui, per rendermi conto che non vuoi quella normalità ma me che non capisci mai…
vorrei avere il coraggio e la faccia tosta di tornare da te e dirti che quello che sentivo per te è cresciuto con me,
che io sono la stessa persona ma anche diversa,
che tu sei quello che mi fa venire voglia di amare…
non è una questione d'orgoglio. non mi presento perché non posso destabilizzare il tuo equilibrio, non dinuovo.vorrei però.
e quindi scrivo questo che è come darti un bacio dolce, ad occhi chiusi, mentre dormi;
questo che è tutto il mio amore che filtra su di te al confine tra il sogno e l’illusione.
anche se pare che non mi muova sto correndo da te…

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