domenica 23 giugno 2013

senza titolo

Ci sei tu, che hai una vocazione, una passione.
Tu che ti fai in quattro per andare fino in fondo a questo bisogno che senti.
Tu, che hai avuto coraggio e che sei cambiato tanto o forse solo cresciuto, e ti sorprende che ti sia piaciuto.
Tu, che quando fai qualcosa che ti piace non c'è bisogno di parole.
Tu, che sai stare nel mezzo delle cose tanto quanto un po' più in là, guardando altrove.
Tu, che sei in guerra tutti i giorni e ti accorgi che quel fiore vuol dire primavera.
Tu, che torni a casa da eroe stanco, sconfitto a volte, e mi guardi ogni volta come fosse la prima, come fossi la sola.

Poi ci sono io.
Io che devo seguire cosa mi fa battere il cuore.
Che inciampo se cammino e non corro ma saltello.
Io che potrei annegare in un sorso d'acqua e nuotare in mare aperto in piena notte per lo stesso motivo.
Io coi miei silenzi trasparenti, coperti da sciarpe di parole.
Io che amo imparare ma studiare mai mi piacerà.
Io che tutto e tutto il contrario.
Io, madrina del brillio negl'occhi d'entusiasmo e malinconia.
Io, che torno a casa a mettere i cerotti sulle ginocchia dei miei sogni e ti preparo il caffè mentre ti siedi.

Mi dai un bacio, mi porgi un fiore e mi dici che è di nuovo primavera.

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