mercoledì 21 dicembre 2011

La cipolla stasera non l'ho usata.

E' tutto pronto.
Quasi.
Ho fatto la spesa.
Brie, noci, spek.
Forza di volontà, sincerità, amicizia.
Prosciutto crudo, pomodorini secchi, parmigiano (grana padano).
Fiducia. Autostima. Fede (quella vera).
Salamini, salsiccine di cinghiale, crackers integrali.
Serenità. Voglia. Allegria.

Ho messo tutto in ordine.
Nelle buste della spesa i prodotti si erano un po' mescolate.
Il brie si è spiaccicato su tutta la speranza e anche un po' sulla serenità.
Mentre la sincerità si era spanta su i crackers.

Ma ho pulito tutto ed ho giocato ad essere la Benedetta Parodi.
Delicata e precisa.
Quasi un intervento a frigo aperto.

Ogni goccia di crema d'aceto balsamico di modena IGP pare un distillato denso delle mie malinconie, quelle dolci, quelle nostalgiche alle quali, un po', ti c'abbandoni.
E macinando il sale rosa mi sembra di avvertire la mia stessa stizza di quando dico "no no" e invece è sì.
Le salsiccine di cinghiale sono buonissime e buffe, e boh... a volte mi sento un filetto in crosta, altre decisamente una salsiccina. di cinghiale.

Non ho mai cambiato ricetta.
Anche se a volte ho cambiato piatto o presentazione.
Il soffritto, l'ingrediente, il passato, un po' d'acqua di cottura, i dadini di mozzarella e un po' di parmigiano.

Ho apparecchiato a buffet.

Manca qualcosa?
Forse qualcuno.
Forse.

Ovviamente il dessert è alla frutta.

E non ho usato cipolla.
Non ce n'era bisogno

"A tavola..."

giovedì 15 dicembre 2011

Voglio fare la scrittrice

Lui è sdraiato comodo sul letto, lei si allunga verso il comodino e sfila da un libro, un gruppetto di fogli spillati.
Lo bacia dolce
E glieli porge.

"Leggi questo, che ne pensi?"
"Che genere è?"
Lei lo bacia sul naso.
"Se lo leggi lo capisci..."

Qualche minuto dopo

"Ah ma è fantascienza...bello."
"Sennò mica te lo davo da leggere! Mi piacciono i complimenti non le infamate!"
"Certo che sei proprio brava eh... sembra scritto da uno scrittore vero!"
"Ecco se ti avessi dato una delle mie storie d'amore mica me l'avresti detto..."
Lui le sorride, lei lo bacia.
"Aspetta devo finire di leggere, sono arrivato a quando lui le amputa il braccio..."
Lei si ritrae sorridente.
"Lo sai cosa vorrei scrivere?"
"Ehm... no"
"Un racconto fantascientifico..."
"Tipo questo che sto leggendo ora?"
"No..."
"Più truce?"
"Non proprio..."
"Con più robot?"
"Non direi..."
"Con più alieni allora?"
"No, no... più..."
"Più?"
"Com'è che si dice..."
La camicetta sbottonata di lei, scivola via...
Lui la fissa per un paio di secondi.
"Porno!"
"Eh sì eh... ma non so come renderlo realistico..."
"Penso di poterti essere d'aiuto sai..."

Lui le accarezza il viso, il collo, le spalle...
La bacia.
Il gruppo di fogli spillati cade sul pavimento.
Un po' stropicciato.





martedì 13 dicembre 2011

Step by Step

Sono innocente.
Non sono una santa.

I miei mi hanno sempre voluto un gran bene.
Non mi hanno fatto mancare mai niente.
Ma mi hanno sempre cercato di insegnare il valore delle cose.
sia materiali che non.
Il valore di una Barbie-ricompensa.
Il valore di una Casa di Barbie-ricompensa.
Il valore di un MacBookPro-ricompensa.
Il valore dell'onestà.
Il valore dell'affetto.
Il valore della verità.
Non sono né falsa né bugiarda.
Non mi funziona bene la connessione causa-effetto.
Mi sembra sempre di aver pensato a tutto e poi rimango come un'ebete quando mi fanno notare cosa mi sia sfuggito.
La connessione causa-effetto. Appunto.
Ma sto cercando di migliorare.
E' la prima cosa su cui mi sono imposta di riflettere quando devo fare qualcosa.
Meglio tardi che mai.
E' per questo che a volte i miei tempi sono sembrati eccessivi per lunghezza.
E' per questo che a volte sono stata giudicata male.
Ma prima di fare quest'outing sui miei difetti, prima di accettarli per risolverli, non sapevo che nasconderli.

Ed ora non voglio nascondere niente.
Ho provato il gusto della sincerità che mi fa sentire così in pari con me stessa, che non voglio più rinunciarci.
Questo non vuol dire che mi sia rincoglionita.
Non più del solito.
Ci sono persone che attualmente, se avessi un minimo di massa muscolare sviluppata, vorrei vedere agonizzanti a CAUSA dei miei cazzotti.
Perché certa cattiveria non la giustifico.
Certa cattiveria... No. E' decisamente MALE GRATUITO.
Ma sto cercando di non avvelenarmi il sangue.
Sto serenamente attendendo che i nodi vengano al pettine.
Perché dopo tutto ciò che ho perso, non attendo nemmeno vendetta, voglio solo levarmi di dosso il "dubbio" che è stato instillato da queste...come dire...merde.

So che molte volte avrei dovuto vedere aldilà di ciò che mi si è mostrato.
Ma non ne sono stata capace.
Ho sofferto molto.
Molto.
Per cose che solo dopo, ho visto essere senza valore.
Soltanto dopo.
E non so cosa conti veramente.
Però so che i Baci senza valore con cui ho ferito chi mi stava intorno mi sono tornati indietro con altri baci senza valore che mi hanno ferita.
E non sembra vero perché a tutti era chiaro che fossero baci senza valore.
Ma a me sfugge la connessione causa-effetto già di normale, quando sono in modalità tragedia poi...
Quindi, in conclusione, mi fido solo di ciò che vale.
Non importa se non abbia apparentemente senso, se la gente possa non condividere o cose simili.
Conta l'emozione che provo.
Malgrado tutto.
Conta la verità di questo amore inossidabile.
Malgrado tutto.
Conta più quella scintilla che langue ancora che tutto questo putiferio di rapporti falsi o privi di valore.
Malgrado tutto.
Malgrado noi.

Non sono una santa.
Sono innocente.




lunedì 12 dicembre 2011

A Fuoco Lento

Fuori è buio.
Il bollitore per il tè è sul fuoco.
Accendo le luci in camera, quelle piccoline avvolte intorno alla trave, che fanno tanta atmosfera.
Mi sdraio sul letto e aspetto.

Arrivi tu.
Sai di freddo.
Di freddo e di buono.
Mi baci.
Mi baci ancora.
Mi baci in quel modo semplice.
Poi di più, più lungo.
Da film.
Mi accarezzi il viso.
Poi mi stringi i fianchi.
Ti passo la mano sulla barba appena incolta.
Poi sul collo.
Il tuo giubbotto cade.
Mi sbottoni il golfino. Grigio.
Riconosci il mio profumo. Alla vaniglia.
Mi baci ancora.
Sul collo.
Sul petto.
"Spogliati"
"Spogliami"
Come sei bello- penso.
Mi sei mancata- dici.
E' incredibile.
Come sempre.
E' incredibile.
Come non era ancora stato.

Il fischio del bollitore.
Mi sveglio.

Oggi sono Fenice...






















"Sebbene paia ridotta in un cumulo di ceneri spente, rinascerà regale, libera e maestosa come non mai prima d'adesso. Cova sotto la cenere, il più compresso e ardente fuoco. Nulla è mai perduto se come l'Araba Fenice custodiremo in cuore il sacro fuoco di rinascita e speranza. Nulla è mai perduto."

Ci sono cose che sento spesso ma non capisco che in un momento.
Cose che so ma che comprendo tutte insieme con un click.
Col disegno è facile da spiegare.
Le regole di base sono le stesse e tutti le sanno poi c'è un momento in cui, quello che hai sentito, quello che hai imparato, si unisce a te, diventa parte di te fino in fondo.
E la regola ti si rivela e diventa tua.
E a me succede anche nella vita.
Ci sono cose che credo di capire, poi mi sveglio un giorno e vedo. Vedo davvero.
Vedo che fino a quel momento non avevo capito un cazzo. O quasi.
E Comprendo.
Ed è una bella sensazione.
Non voglio spiattellare più di tanto le mie noiosità personali, ma chi mi conosce sa che non sono stati mesi leggeri questi.
Ero infelice da tanto tempo e questo mi aveva corrotto l'esistenza, facendomi male, riempiendo di responsabilità persone che non avevano colpa della mia cecità.
Guardandomi indietro non è che veda un mostro egoista...
Vedo un sacco di errori fatti perché non ho saputo, fino ad ora, riconoscere la matrice dei miei problemi.
Ed oggi mi sento come dopo un incubo orrendo, il cuore mi batte ancora per le cose che contano, vedo le persone per quello che sono e non per quello che vorrei, ho ritrovato le cose che mi piacciono, le amiche, le passioni, ho ripreso a suonare, a disegnare, a scrivere, a studiare, ad ascoltare le canzoni che mi fanno sentire me stessa.
Questi mesi, questi sbagli, non voglio cancellarli, hanno comunque ritirato fuori ME.
ME come non ero da un sacco di tempo.
Quindi non voglio dimenticarli. Voglio giudicarli per quello che sono.
Una fase di passaggio durante la quale, questa ubriacatura di sofferenza e malessere è venuta fuori tutta.
Ed è stato devastante.
Ed ho pensato di non farcela, ho pensato che sarei rimasta tutta la vita una depressa cronica insoddisfatta.
Invece no.
Ho tirato fuori ogni problema, ogni cosa che non tornava ed è stato come infilare le mani tra i cespugli di rovi per arrivare a sbarbarne le radici.
Mi sono graffiata.
Ma mi sono svegliata una mattina ed i rovi e le radici erano nella pattumiera, io avevo, ho, qualche cerotto ma il mio terreno è pulito.
Scevro da erbacce.
Parentesi agreste a parte, questa potatura mi ha lasciato un modo migliore di affrontare la vita, un punto di vista sereno ed equilibrato che avevo perduto.
E' tutto da dimostrare, certo.
Ma non ho paura di farlo perché sono la persona che avrei voluto essere e che non sapevo come diventare.
Non pretendo affatto di essere creduta sulla parola, non voglio niente gratis.
Questo mio percorso è stato sofferto da me come da chi avevo intorno ed ho ferito chi non lo meritava.
Quindi sono qui.
Con le mie certezze aperte nel cuore e la voglia di esserci.

"Ed essendo sincero
Rimango presente
Ma non sono com'ero
E quella voglia di dirti ridendo
Ti verrò a prendere con le mie mani
E sarò quello che non ti aspettavi
Sarò quel vento che ti porti dentro
E quel destino che nessuno ha mai scelto
E poi l'amore è una cosa semplice e adesso...
Adesso te lo dimostrerò."




domenica 11 dicembre 2011

Mostrami come ti disegni e ti dirò chi sei



Io mi disegno spesso.
Certo, la buona dose di gudcentrismo che mi scorre nel sangue, potrebbe già di per sé essere una spiegazione soddisfacente.
Ma io ci ho sempre visto un senso differente, un po' come in tutte le cose che si fanno spesso, ogni variante dell'abitudine, seppur impercettibile, è segno di cambiamento.
Ecco per me gli scarabocchi che disegno pensando "questa sono io", che spaziano da sirenette pescate a condannate ciondolanti al cappio, mostrano meglio delle parole come mi senta.
Ed oggi, combattendo il tedio della domenica pomeriggio, forse addolcita dalle lucine di Natale che mio babbo ha appeso ad ogni finestra (senza generare catastrofi) mi sono disegnata così.
Sì. Ho dei bellissimi capelli.
Ma chioma a parte, ho gli occhioni sereni che si posano avanti, verso un "avanti" che, nonostante tutto, non mi fa paura, ho una voglia chiusa tra le labbra, un sogno stretto nelle mani ed una noce appesa insieme al mio cuore d'oro.


A come Amore


Perché in due teste grandi ci stanno più cose...
Più intelligenza, più ricordi, più testi di canzoni Disney...
e più ammmmòre.

sabato 10 dicembre 2011

Adele



Questo è invece è l'unica scansione che feci a settembre... ancora "Someone like you" non era stra pompata in radio e non circolavano orrendi remix...
Fa parte dei disegni copiati a tempo, questo è 6 minuti senza cancellature.
E infatti si vede (:
Ma lo posto perché mi sono imposta di farlo e non potendo scannerizzare i nuovi disegni, sto scandagliando quelli vecchi...
E poi la canzone è bella. Un po' "tristezza a palate" ma comunque bella.
Soprattutto questa versione







venerdì 9 dicembre 2011

Io ho scritto la mia storia.


Fin da bambina tengo il diario.
Certo da piccola, era un libretto quadrato foderato di carta fiorentina con un lucchettino dorato e due chiavine che perdevo sempre...
Poi è diventato una moleskine a righe, poi uno sketchbook privatissimo e misto a stralci narrati.
Però durante la mia stesura cartacea, ho mantenuto anche quella cybernetica...
Ed oggi, aprendo un blog antichissimo che ha i primi post risalenti al 2004, ho trovato questo.
Questo è un pezzo non titolato, scritto, non so in base a cosa, nell'insospettabile giugno 2009.
Anche la me diciottenne già sapeva come sarei andata a finire e mi bacchetta le mani a due anni di distanza.
Complimenti.
Faccio proprio progressi!



"bastava sempre così poco...un attimo, uno sguardo, un sogno e...
e tutto ricominciava di nuovo, ancora, peggiore, logorante, profondo, devastante, irrefrenabile, incontenibile.
una voglia di lui che riusciva a consumare ogni mia energia.
non cadrò, non un'altra volta, non adesso. queste parole mi risuonavano nella testa, assordanti, ogni singola volta in cui sentivo il suo odore, percepivo la sua presenza o peggio, ero costretta ad averlo di fronte.
era molto più che un'ossessione, la sua essenza scorreva nelle mie vene unita indissolubilmente al mio stesso sangue. lui è sempre stato la mia vita, lui voleva esserlo ed io volevo lo fosse. non ho mai potuto vivere senza di lui, non ho mai nemmeno voluto. per questo dovetti andarmene e dare inizio al mio dolore lento e masochista, alla straziante agonia di vivere come spettatrice immobile. tutto per non aver capito cosa volesse dire essere e sentirsi liberi..maledetta me che ho corso in contro ai miei errori, maledetto lui che non ha voluto strapparmi al mio destino.
chiedermi perché riapre una ferita troppo profonda, un dolore troppo lancinante.
ora sopravvivo, sopravvivo respirando la sua assenza dalla mia esistenza che lo reclama solamente.
solo lui potrebbe salvarmi adesso, soltanto se fosse lui a chiedermelo potrei tornare in vita"