mercoledì 27 aprile 2011

Cinque minuti.

Questa è una copia distorta di B.
B è un ragazzo spagnolo, o meglio, un ragazzo israeliano che studia per diventare chef, in spagna.
Simpatico, multilingua e con moooolti meno capelli.

E' luglio.
Dopo una serata di sangria e mojito, in una taverna barcellonese, ha preso vita una scenetta che mi ha fatto molto riflettere in seguito...

B ci guarda.
Noi, un gruppetto di amiche di amici, sbronze, abbronzate e turiste.
Il suo sguardo si fa misericordioso.
B pensa che ci manchi qualcosa.
Pensa che abbiamo bisogno.
Un bisogno.
Quindi sfodera il suo accento migliore e ci dice che per rendere felice una donna, a lui bastano...

"Cinco minutos"

B che parla israeliano ed inglese, ce lo ha detto con accento catalano.
Con lui si è trattato spesso di questioni linguistiche.


B ci ha poi spiegato quali altre siano le sue abilità e noi siamo state tra le più attente allieve alticce della storia.


E il punto, se c'è un punto, è che noi (stupide donne), passiamo la vita a coltivare sogni che per protagonisti hanno sexy scrittori, sexy cantanti, sexy poeti, sexy filosofi e barricaderi...
Ma alla fine, se uno sa cucinare e ha il trucco del "cinco minutos"...

¡Viva!

Chapeau.


Bingo.

Strike.


E' fatta.



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