giovedì 17 marzo 2011

Convivenze incongruenti.

Perché dopo che Kate Moss è stata immortalata sniffando coca, i suoi contratti si sono quintuplicati come il suo reddito e la sua popolarità?
Il successo è direttamente proporzionale alla condotta di vita "estrema" in qualche modo?
Personalmente, la bellezza scarna, filiforme e consumata della suddetta modella, mi è sempre piaciuta.
E per quanto riguardi la confusione su i modelli da seguire, in un paese in cui i giovani riempiono discoteche intere pur di vedere, anche da lontano, un Corona piuttosto che un ex tronista, c'è poco da sorprendersi.
Limitatamente al caso Moss o simili, credo però che un motivo, per la tanta attenzione, ci sia.
Il fatto di vedere una donna bella e potente in una situazione tanto squallida e degradante oltre che infelice, la rende, forse, più umana.
Meno copertina di Vogue e più persona.
Questa idea mi convince ma percepisco ancora un senso contraddittorio.
Forse noi donne siamo costrette a convivere con questo dualismo continuo...
Sì perché vogliamo essere emancipate, alla pari ed indipendenti...
Affermiamo in continuazione di non voler aver nulla a che fare col genere maschile...
E poi indossiamo abiti da modelle e teniamo il rossetto nella tasca interna della borsa...
Perché sentirci apprezzate esteticamente fa sorridere ed indispettire...
Ma il rossetto rimane perché l'interrogativo angosciante è :
"Quando finirà tutto questo? oppure: E' già finito?"

Facendo il punto della situazione e non concludendo niente, al solito...
Con l'Eneide edizione critica di Paratore in una mano, mi accingo ad acquistare il modello di punta delle borse primaverili Liu-Jo.
Kate, appunto.

1 commento:

  1. L'inferno attrae più del paradiso. E per rompere la monotonia del mondo che ci circonda, come insaziabili voyeur, ci nutriamo delle trasgressioni di chi riteniamo "perfetto".

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