giovedì 22 ottobre 2009

Edgar Lee Masters a proposito di George Gray...

Edgar Lee Masters a proposito di

George Gray...

Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non rappresenta la mia destinazione
ma la mia vita.
Perchè l'amore mi si offrì, ma mi ritrassi per non illudermi;
il dolore bussò alla mia porta, e ne ebbi paura;
l'ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
ovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre alla follìa
ma una vita senza senso è la tortura
dell'inquietudine e del vano desiderio -
è una barca che anela al mare, ma ne ha paura.


Piccolo capolavoro dall'Antologia di Spoon River...
A parer mio, questa poesia è tanto bella quanto vera, umana e meritevole...
Noh?
Sih...
mi piace, mi piace e mi piace! ovvìa....

1 commento:

  1. mia cara GUD,
    sbaglio o questa poesia ci fu donata come buon augurio dalla Lanini?
    Comunque, di risposta, te ne propongo un'altra:
    Griffy il bottaio
    Il bottaio dovrebbe conoscere tutto delle botti.
    Ma io conoscevo allo stesso modo la vita,
    e tu che indugi tra queste tombe
    pensi di conoscere la vita.
    Credi che il tuo sguardo
    comprenda un ampio orizzonte, forse,
    in verita' stai solo girando intorno
    all'interno della tua botte.
    Non puoi tirarti su fin al bordo
    e vedere all'esterno il mondo delle cose,
    e nello stesso momento vedere te stesso -
    tabu' e regole e apparenze,
    sono queste le doghe della tua botte.
    Spezzale e dissolvi la magia
    di credere che la tua botte sia la vita!
    E di conoscere la vita!

    E.L.Masters, Antologia di Spoon River

    RispondiElimina