martedì 22 marzo 2011

Ritorno alle origini.

(...) -L'attrice aveva una maschera di coccio.Una donna alta come te, una donna di pietra come te, una donna tenerissima come te. Mandava un dolore muto dalla maschera che teneva sul viso con una mano lunga e un tantino maschile. Non era la tua mano, unico punto che mi distrasse da te reale. La donna cercava il suo amore, lo rincorreva esausta senza correre: fece soltanto sette passi sulla scena e sette giri su sè stessa impiegando un tempo indescrivibile. Per ogni giro lei mostrava quel dolore sempre uguale, un dolore di pietra appunto, immedicabile, che un attore fuori campo accompagnava con uno strumento a fiato: una nenia struggente. Un dolore di coccio illuminato da un riflettore, nel buio. Era il tuo, era il mio dolore che la maschera nascondeva dietro la sua inespressività? Non morire, ti prego. Dipende da te. Non morire per i piedi stanchi o per la pena. Lo so che hai camminato per sette colli, lo so tutto il tempo e gli spazi che hai percorso con l'amore. Li hai riempiti tutti, ma la morte uccide sempre, anche se non sei tu a morire ma il nostro amore. Aspetta, non compiere l'ultimo passo, non accasciarti ai piedi dellultimo colle. Hai percorso tutti i colli dell'amore, perchè morire adesso? Sono carico di pena che nascondo sotto una maschera effimera come la tua, nel suono sempre uguale dell'armonica che chiama giù, giù fino in fondo: fino alla morte dell'amore. Aspetta. Aspetta a morire. Aspetta che io arrivi, che io capisca. Non compiere l'ultimo passo. Anche se pare che io non mi muova sto correndo verso di te. Anch'io ho la maschera, per questo non mi vedi correti incontro. Ecco, vedi, io mi muovo. Quel personaggio dalla maschera d'oro falso, coperto di stoffe vaporose e pesanti si è mosso, si muove verso di te. Fermati. Lo puoi se arresti l'ultimo volteggio.-

Eutanasia di un Amore, Giorgio Saviane, 1978.

giovedì 17 marzo 2011

Convivenze incongruenti.

Perché dopo che Kate Moss è stata immortalata sniffando coca, i suoi contratti si sono quintuplicati come il suo reddito e la sua popolarità?
Il successo è direttamente proporzionale alla condotta di vita "estrema" in qualche modo?
Personalmente, la bellezza scarna, filiforme e consumata della suddetta modella, mi è sempre piaciuta.
E per quanto riguardi la confusione su i modelli da seguire, in un paese in cui i giovani riempiono discoteche intere pur di vedere, anche da lontano, un Corona piuttosto che un ex tronista, c'è poco da sorprendersi.
Limitatamente al caso Moss o simili, credo però che un motivo, per la tanta attenzione, ci sia.
Il fatto di vedere una donna bella e potente in una situazione tanto squallida e degradante oltre che infelice, la rende, forse, più umana.
Meno copertina di Vogue e più persona.
Questa idea mi convince ma percepisco ancora un senso contraddittorio.
Forse noi donne siamo costrette a convivere con questo dualismo continuo...
Sì perché vogliamo essere emancipate, alla pari ed indipendenti...
Affermiamo in continuazione di non voler aver nulla a che fare col genere maschile...
E poi indossiamo abiti da modelle e teniamo il rossetto nella tasca interna della borsa...
Perché sentirci apprezzate esteticamente fa sorridere ed indispettire...
Ma il rossetto rimane perché l'interrogativo angosciante è :
"Quando finirà tutto questo? oppure: E' già finito?"

Facendo il punto della situazione e non concludendo niente, al solito...
Con l'Eneide edizione critica di Paratore in una mano, mi accingo ad acquistare il modello di punta delle borse primaverili Liu-Jo.
Kate, appunto.