mercoledì 20 febbraio 2013

Fuori Tempo. Ritmo perfetto

Dai sei venuto in moto!
Cos'è? Una Guzzi?
Queste sono bretelle...
Il cappello.
Questi capelli.
Un po' gangstar, forse.
Fumi?
Immaginavo.
Cosa prendi?
Con o senza ghiaccio?
Un classico, che domande...

No adesso non mi piace.
Ho scordato lo zippo nei jeans.
Hai da accendere?
Attento ai capelli.
No non li lego quasi mai.
No non li arriccio.

Suoni sempre il piano?
La sai fare Bohemian Rhapsody?
Ah già... non ancora...
Ma sei arrossito?
Da noi vanno così, non è troppo corta.
L'unica cosa i colori, ecco quelli non è che mi facciano impazzire.

Sì ai tuoi tempi si baciava meglio...
Magari è l'atmosfera.
Però non sono sicura...

Ok, sì, confermo.

Dovremo smetterla di vederci così.
Con queste zeppe ho fatto una fatica ad arrivare fin qui...
Domani sera dici?
Quando?
Il 55? Sembra perfetto...
Mi vieni a prendere in vespa?

Anche io.
Da sempre.


giovedì 14 febbraio 2013

L'amore ai tempi del Nespresso

L'amore è come il caffè.

Nero.

Ho letto e sentito la parola "amore" trecento volte oggi.

Da piccola ogni tanto prendevo una parola, la ripetevo dentro di me tante volte (sì mi sono sempre divertita male) e dopo venti, trenta volte che mi risuonava in testa, mi piaceva che questa parola tornasse ad essere soltanto un suono, staccato da ogni significato.

Amaro.

Cambi una lettera ed hai risposta, soluzione e beffa del destino.

Sono ascendente gemelli, quindi ho molti impulsi contrastanti.
Con una mia frenetica logica amo tutto e tutto detesto, uso la scusante dell'ascendente, ma le scusanti non mi piacciono.

Non ho bisogno di dimostrare un qualche genere di superiorità trasudando cinismo.
Non ho pregiudizi verso l'amore romantico, a prima vista, vero, infinito, disney, dei nonni.
Anzi, lo guardo con fascino e malinconia.

È che prima avevo tutto molto più chiaro.
L'amore era il messaggino prima di dormire, la lettera a sanvalentino, tenersi per mano, le sorprese e quei "ti amo" detti perché li senti proprio straboccare.

Ora mi interessa molto meno e molto di più.
Per quanto sia, in fin dei conti, un'amante della tradizione, del corteggiamento, dell'imparità dei sessi in ambito di cortesia e galanteria, mi importa molto di più aver davanti qualcuno che stimo, del quale non mi interessi rimarcare i difetti e che si senta fortunato ad avere me.

Bla Bla Bla vomito arcobaleni.

È che mi sono rotta di vedere storie logorate da litigi nati perché alla fine le persone si detestano e stanno insieme per non stare sole o per paura di mancarsi.

Io per me voglio una storia vera, che dei giorni fa fatica prendere un autobus per vederci e degl'altri invece per un fine settimana non programmato prendi due aerei.
Una storia in cui il senso di coppia sia il rendere felice chi hai vicino.
Una storia che faccia venir voglia di essere migliori.
Una storia di cose in comune e spazi privati.
Una storia senza divieti e che non facesse nascere il bisogno di distrazioni.

L'amore è come il caffè.
Io lo prendo nero
e amaro sì.
Che se è fatto come dio comanda è eccellente.
Appena meno è uno schifo.




lunedì 11 febbraio 2013

Semanticamente "già"

"Devi promettermi una cosa, prima che ci mettiamo a lavoro"
"Certo dimmi"
"Prometti che non ti innamorerai di me"
"Mh, tanto sono impegnato"
"Il cuore degl'artisti è grande, ci possono entrare un casino di cose"
"Tu dici?"
"Prometti"
"Sì, sì, prometto"
"Presuntuoso."
"Io?!?Tu semmai..."
"Dai accendi il computer"
"Fatto"
"L'hai fatto tu questo?"
"Eh sì"
"Accidenti."
"Ti piace?"
"Moltissimo"
"Beh sta a te promettere..."
"Che cosa?"
"Cosa? Che non ti innamorerai di me alla fine..."
"Preoccupato?"
"Io? No no, affatto, per niente... insomma prometti"
"Oh certo, prometto che alla fine non mi innamorerò di te."
"Accidenti come sei sicura...poi il presuntuoso sono io"
"Presuntuoso e disattento"
"Disattento? A cosa non avrei fatto caso?"

"Alla semantica."

martedì 5 febbraio 2013

La frase più triste al mondo

, una volta mi disse:
"balli che potresti fare la cubista"
è una frase orribile, ma anche un complimento.
Voglio una foto insieme perché ho deciso che gli amici vanno celebrati con una goccia eterna nell'oceano in jpeg.
Che ragazzina sciocca.
Noi non siamo amici.
Quante sbronze? Nemmeno io me lo ricordo.

Educazione, Simulazione, Azione, Verità, Sorpresa, Finzione.

No, se mi drogassi avrei delle speranze, potrei smettere.
Prego signori, prendete posto, lo spettacolo inizia, spero che abbiate preso da bere perché non c'è intervallo e i popcorn sono salati.

Tienimi la mano. Più a lungo che puoi.
Stringi. Più forte.

Non puoi fare sempre la cosa giusta.
Se sei così perfetto sempre, io poi impazzisco.
Devi odiarmi di più.
È più sano.
No. Non è vero.

Lo sai che se incontri qualcuno che prende il caffè come te, poi devi sposarlo?
Vale anche per i biscotti.
Ma solo se ti lascia l'ultimo anche se dici che sei a dieta.
Me l'ha detto un'amica.
Dice che funziona.

Sai, questa mia amica fa un sacco di casino coi sentimenti.
In realtà non così tanto, ma fa un po' fatica a spiegarli e dice che secondo lei bisogna conoscere bene i propri ma non bisogna spiegarli, bisogna aspettare qualcuno che li capisca.
Saggia questa mia amica...
Stupida anche.
Tutti hanno "un'amica"...

Sì vabbè, la mia è una causa persa.

Ce l'abbiamo una foto insieme? No da quella mi sono staggata, ero un cesso.

Troppo veloce. Troppo bello. Troppo intenso. Troppo denso. Troppo tutto.


non respiro.



Mi guardi così.  come se capissi tutte le mie paranoie.
Mi lasci soffiare come i gatti arrabbiati finché non faccio le fusa.
Ti odio.
Mi leggi come un libro scritto grande. Quelli con tante figure.
Io sono complicata.
C'ho messo una vita a diventare interessante intricata.
Non è che arrivi e rendi tutto semplice così, perché sei tu.
Ecco.
Io sono disastrata.
Distratta.
Occupata.

Mi piace giocare con le parole.
Mi piace giocare a gavettoni.
Mi piace il suono di una voce familiare.
Mi piace il profumo dei fiori di cotone.

Suona per me. Solo quella canzone.

Andiamo in campagna, a casa mia, coi jeans e le scarpe da ginnastica.
È qui che ho fumato la mia prima sigaretta.
Tu chiamale cazzate.
Emozioni.

Da laggiù si vede il tramonto che amo di più.
Non è più bello di altri ma è quello che dentro di me vuol dire che la vita è proprio bella.

Ti ho sempre amato.
No non vuol dire questo.
Vuol dire da prima.
Da dopo sono bravi tutti.

In italiano è tutto più normale.
Ma lascia lo stesso il cratere immenso e il vuoto sconfinato intorno.

Quando inizi un discorso come questo con una frase che fa :

Qualcuno che conoscevo.